Studi nel campo fenomenologico delle droghe psicoattive
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Mito d’origine del kava di Tonga
Origin myth of kava from the Tonga island
Un giorno il Re di Tonga andò a pescare con un amico. Non presero nulla, e poiché erano stanchi e affamati, attraccarono alla piccola isola di ‘Eueiki per procurarsi qualcosa da mangiare.
A quel tempo v’era una sola coppia che viveva sull’isola e aveva un bambino, una figlia, il cui nome era Kava’onau. Essa aveva la lebbra. Era tempo di carestia, e l’unico cibo che era rimasto alla coppia era una grande pianta di kape1 che si ergeva vicino alla spiaggia. Quando il Re sbarcò, si sedette per riposare appoggiandosi contro il fusto di questa pianta.
Quando la coppia realizzò chi fosse il loro ospite, si mise subito a costruire un forno di terra, ma quando venne per prendere l’unica pianta da cibo rimasta, non poté usarla perché il Re vi era sdraiato sopra. L’amico del Re vide la coppia colpire qualcosa nella casa e portarla fuori per essere cotta nel forno di terra. Egli aveva visto che avevano ucciso la loro figlia, perché non avevano altro da offrire al loro Re. L’amico del Re riferì al Re ciò che aveva fatto la coppia. Il Re fu profondamente commosso per il loro sacrificio. Si alzò immediatamente e ritornò nell’isola principale, dicendo alla coppia di dare adeguata sepoltura al “cibo”.
Due piante nacquero dalla tomba, una dalla testa e una dai piedi. Un giorno, la coppia vide un topo mordere la prima pianta, barcollare un po’, e poi, mordere la seconda pianta, dopo di che recuperare il suo equilibrio.
Un giorno, Lo’au2 giunse nell’isola, e la coppia gli disse tutto ciò che era accaduto. Quando Lo’au udì la storia della coppia, rimase in silenzio per qualche tempo, profondamente commosso, e poi parlò in versi dicendo loro cosa avrebbero dovuto fare. Essi dovevano portare le due piante al Re, e dargli le istruzioni di Lo’au su come le piante avrebbero dovuto essere utilizzate. Quella che era originata dalla testa, doveva essere utilizzata per preparare una bevanda, e questa era il kava, e l’altra doveva essere mangiata con la bevanda, e questa era la canna da zucchero. La coppia eseguì ciò che Lo’au aveva detto loro.
Inizialmente, il Re pensò che la loro pianta fosse velenosa. Egli la fece assaggiare a uno dei suoi matapule.3 Ma trovando che andava tutto bene, egli istruì la gente ad eseguire le istruzioni di Lo’au. E così il kava venne preparato per la prima volta, e le regole e le procedure per farlo furono così stabilite.
Note
1) Alocasia macrorrhiza, pianta alimentare della famiglia delle Araceae.
2) Lo’au è un eroe culturale tonga.
3) Attendenti cerimoniali.
Da E. Bott, 1972, rip. in V. Lebot, M. Merlin & L. Lindstrom, Kava. The Pacific Drug, Yale University, New Haven & London, p. 123.
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