Mito della cola in Nigeria

Origin myth of the cola from Nigeria

 

Il seguente mito d’origine della cola1 è stato raccolto presso l’etnia Eša della Nigeria nel 1909-1910. In questo racconto, i primi due alberi della noce di cola originano dall’atto di “raccontare storie” da parte di due divinità, un motivo che potrebbe alludere alla loquacità e al comportamento logorroico che di frequente si manifestano come effetti di abbondante uso di cola.

Ototamagmo (il Signore del mondo) e Ototanelimi (il Signore del cielo) s’incontrarono strada facendo, e scambievolmente si chiesero donde venivano e che cosa andavano a fare. Indi si accordarono di incontrarsi di nuovo fra sette giorni per raccontarsi delle storie.

Ototanelimi raccontò la sua storia al terreno, e poi lo coprì (in quel punto) con un guscio di zucca, e Ototanagmo fece altrettanto. Quando tornarono, trovarono due alberi di kola,1 carichi di frutti, e ne raccolsero tanti da riempirne le loro sacche; ne ruppero uno, e lo misero d arrostire sula brace, ma non si cosse; presero una pentola e ve lo misero dentro a bollire, ma dopo essere stato al fuoco tutto il giorno non era ancora cotto. Allora venne Osa (il dio supremo), e con un coltello tagliò la kola, dicendo che tutti l’avrebbero mangiata cruda senza soffrirne. Poi ne diede un pezzo a ciascuno, e depose il resto ai piedi dell’albero. Da quel tempo gli uomini hanno mangiato la kola cruda.

 

Nota

1 I grossi semi (“noci”) dell’albero della cola – botanicamente rappresentata dalle due specie Cola acuminata e Cola nitida – sono dotati di proprietà eccitanti (contengono caffeina) e sono largamente utilizzate in diverse regioni dell’Africa.

Da: Thomas W. Northcote, 1920, Thirty-two folk-tales of the Edo-speaking peoples of Nigeria, Folk-Lore, vol. 31(3), pp. 210-230. Riportato anche in Raffaele Pettazzoni, Miti e leggende, 4 voll., Torino, UTET, vol. I, p. 196.

 

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